L’antica città di Bovino si affaccia sui Monti Dauni meridionali e sulla Valle del Cervaro.
Informazioni
Gli eventi della sua gloriosa storia riecheggiano nelle sue strette vie lastricate di ciottoli di fiume e nelle sue case in pietra con i tradizionali tetti a embrici e i soffitti a botte in mattoni. Il paese vanta numerosi palazzi nobiliari, bellissimi portali in pietra (se ne contano circa 800) e ariosi cortili. Le case imbiancate a calce, le ripide scalinate dei vicoli e il verde circostante completano un paesaggio suggestivo che gli è valso la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e lo ha inserito tra i Borghi più belli d’Italia.
Il paese ospita sette chiese, tra cui spicca per bellezza e importanza la Concattedrale dell’Assunzione della Vergine Maria. Questo edificio romanico anticipò lo stile gotico e riutilizzò elementi strutturali e decorativi del periodo romano e bizantino.
Un altro capolavoro architettonico che il borgo custodisce gelosamente è il magnifico Palazzo Ducale, edificato in epoca romana come fortezza difensiva e poi trasformato in residenza aristocratica durante il regno del duca Guevara. Il castello, che domina tutto il Vallo di Bovino, ospita un museo diocesano, una biblioteca comunale e un bed and breakfast di grande fascino.
Cenni storici
Situata al confine tra Puglia e Campania, Bovino ha ricoperto per secoli un ruolo strategico, collegando il Mar Adriatico al Mar Tirreno. La sua storia millenaria è attestata da autori classici come Plinio e Polibio. In origine, la città era conosciuta come Vibinum, un nome derivante dalla lingua osca, parlata dall’antico popolo della Daunia, e che significa “bue”. Bovino era già un importante centro quando, nel 217 a.C., Annibale si accampò nelle sue vicinanze durante la sua campagna contro Roma.
Fondata nel 323 a.C. dai Dauni, Bovino partecipò alle battaglie dei Sanniti contro i Romani. Questi ultimi, dopo aver distrutto la città, la ricostruirono trasformandola in un centro romano. Successivamente, nel 663, Bovino fu nuovamente distrutta dai Bizantini durante la guerra contro i Longobardi, che l’avevano precedentemente conquistata. Gli splendidi edifici romani vennero ridotti in cenere.
Tuttavia, nell’876, sotto l’imperatore Basilio I e i suoi strateghi bizantini, la città conobbe una rinascita. Vennero costruite nuove mura per rafforzare il sistema difensivo. Bovino rimase una delle ultime fortezze bizantine nel sud Italia fino all’arrivo dei Normanni nell’XI secolo. Drogone, fratello di Guglielmo d’Altavilla, conquistò la città nel 1045, ponendola sotto il controllo normanno.
Tra il XII e il XIII secolo, durante il regno di Federico II, Bovino visse un periodo di pace e prosperità. Successivamente, passò dagli Svevi agli Angioini e, nei secoli seguenti, sotto il controllo di diversi feudatari. Nel 1656, la città fu colpita dalla peste bubbonica, che ridusse la popolazione a soli 1.200 abitanti. Negli anni successivi, Bovino fu tormentata dal brigantaggio. La situazione era così critica che i Borboni istituirono una fascia di rispetto lungo la strada Regia delle Puglie, estendendola su tutto il tratto boschivo tra Benevento e Bari.
Bovino è sede vescovile dal 971 d.C., un ruolo che testimonia la sua importanza religiosa e storica nel corso dei secoli.